Se stai leggendo questo articolo, probabilmente ti sei interessato alla spirulina ma non sai quale scegliere tra le tante disponibili in commercio.
Un dubbio più che lecito, soprattutto perché non tutte le spiruline sono uguali!
Anzi, nella maggior parte dei casi, le differenze tra un prodotto e l’altro sono importanti: cambiano la provenienza, i metodi di coltivazione, la lavorazione, il sapore. Soprattutto, cambia le proprietà dell’alga e dunque i benefici che può effettivamente apportare al tuo organismo.
Lo sappiamo bene perché in Spirulina G coltiviamo spirulina italiana artigianale dal 2018 e, prima di iniziare questa avventura, abbiamo studiato a fondo tutto quello che c’era da sapere sull’alga, dalle tecniche di coltivazione ai protocolli di sicurezza alimentare.
E oggi abbiamo l’obiettivo di aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli, offrendo un prodotto italiano, puro, ricco di principi attivi e privo di additivi.
Qui allora vedremo insieme quali caratteristiche deve avere una spirulina di alta qualità, quale alga spirulina comprare e a cosa fare attenzione mentre si legge l’etichetta.
Così potrai scegliere in modo informato e portare sulla tua tavola un alimento davvero benefico per la tua salute.
Perché la qualità è importante nella Spirulina?
La spirulina è considerata un superfood perché è un alimento molto concentrato: è ricco di proteine, vitamine, antiossidanti e aminoacidi. Bastano pochi grammi al giorno di spirulina per avere benefici sull’organismo.
Proprio per questo motivo, è importante che sia pura e priva di contaminanti.
Una spirulina di bassa qualità ha diverse controindicazioni, perchè potrebbe contenere metalli pesanti, essere povera di principi attivi o, peggio ancora, essere integrata con additivi e farine per aumentarne il peso.
Ecco perché scegliere una spirulina lavorata male o coltivata in ambienti non controllati, significa compromettere l’efficacia dell’integrazione e, potenzialmente, anche la tua salute.
Ecco come riconoscere la spirulina di qualità rispetto ad una di bassa qualità
Quando stai comprando la spirulina per capire quale scegliere, ricorda che la differenza tra una spirulina di qualità e una scadente non si vede solo dal prezzo.
Per prima cosa, controlla sempre la provenienza del prodotto: se non è indicata in etichetta, è già un cattivo segno, perché molte produzioni industriali provengono da paesi extra-UE, dove le norme sanitarie sono meno rigorose e i controlli meno frequenti.
Guarda poi la composizione della spirulina: un’alga pura non dovrebbe contenere addensanti, leganti o farine (come quella di riso).
Questi dettagli sembrano banali ma in realtà fanno un’enorme differenza sia in termini di benefici per il tuo organismo, sia per la sicurezza del prodotto che porti sulla tua tavola.
Rischi associati alla spirulina di bassa qualità: quali sono?
Comprare una spirulina di bassa qualità, come immaginerai, potrebbe essere rischioso per il tuo organismo, come avviene per qualsiasi prodotto che ingeriamo.
I pericoli principali riguardano la contaminazione da metalli pesanti (come piombo, mercurio e arsenico), tossine naturali (come le microcistine, potenzialmente dannose per fegato e reni) e residui di pesticidi, spesso presenti nei prodotti coltivati in ambienti non controllati.
Come anticipato, queste problematiche sono più comuni nella spirulina proveniente da Paesi extra-UE, dove le normative sanitarie sono meno severe e i controlli poco frequenti. O dove, in ogni caso, è più difficile risalire ai risultati di questi controlli.
Proprio la mancanza di trasparenza è uno dei segnali d’allarme più evidenti: se sull’etichetta non viene indicata la provenienza dell’alga o i metodi di lavorazione, probabilmente c’è qualcosa da nascondere.
Ecco perché è meglio orientarsi verso produzioni artigianali e locali, come quella di Spirulina G, dove si opta per la strada opposta, ovvero la tracciabilità totale.
Caratteristiche principali della Spirulina di qualità superiore
Sapere quale spirulina scegliere significa quindi saper riconoscere alcune caratteristiche fondamentali che ne determinano la qualità.
Non basta che ci sia l’indicazione “biologica” o “naturale” sull’etichetta: è importante saper leggere tra le righe e valutare con attenzione alcuni parametri chiave come il colore, il contenuto proteico, la provenienza della materia prima, il metodo di coltivazione della spirulina e persino l’odore e il sapore (anche se quest’ultimo aspetto non si può valutare dall’etichetta, potrai sempre fare le tue considerazioni una volta provato il prodotto!).
Vediamo quindi questi aspetti uno per uno.
Colore
Una spirulina di alta qualità si riconosce subito dal colore: dovrebbe essere verde intenso, un chiaro segno della presenza di ficocianina. Si tratta del pigmento antiossidante che caratterizza questa microalga e che contribuisce ai suoi numerosi benefici per il sistema immunitario, la vitalità cellulare e il recupero muscolare.
Se la spirulina appare opaca, tendente al verde spento o addirittura marrone, è molto probabile che sia stata essiccata ad alte temperature, un processo tipico delle produzioni industriali, che compromette la stabilità dei pigmenti e riduce drasticamente il valore nutrizionale dell’alga.
Ecco perché in Spirulina G coltiviamo l’alga in vasche sotto serra ombreggiate, così da limitare l’esposizione alla luce solare diretta e favorire una maggiore concentrazione di ficocianina.
Pensa, questo ci permette di ottenere una spirulina con un contenuto di ficocianina tra il 15% e il 18%, a fronte del 5-8% tipico delle spiruline industriali coltivate a cielo aperto.
E sarà ancora completamente attiva, perché asciugata a bassa temperatura!

Contenuto proteico
Anche il contenuto proteico è un criterio importante per valutare la qualità della spirulina migliore.
Un ottimo prodotto dovrebbe contenere almeno il 60% di proteine complete e tutti e 9 gli aminoacidi essenziali. Un valore che può diminuire drasticamente se la spirulina viene trattata in modo scorretto o integrata con ingredienti di scarsa qualità (come farine o amidi).
Ad esempio, le analisi sui nostri lotti Spirulina G confermano un contenuto proteico elevato e costante, pari a 63g su una confezione da 100g di spirulina in polvere, in compresse o pasta spirulina, grazie a un processo produttivo che, come vedremo tra poco, non altera il profilo nutrizionale dell’alga.
Paese di origine e materia prima
Lo abbiamo già anticipato, il paese di origine dice moltissimo sulla qualità della spirulina.
Le produzioni extra-UE (Cina, India e America Latina) rappresentano il 95% del mercato globale, ma spesso non garantiscono trasparenza, controlli rigorosi o condizioni di coltivazione sicure.
Per questo è fondamentale verificare sempre l’origine della materia prima sull’etichetta e preferire il restante 5% della produzione di Spirulina, che proviene invece dalle aree costiere del mediterraneo e predilige la lavorazione artigianale.
Sistema di coltivazione
Il sistema di coltivazione è uno degli aspetti più importanti da valutare quando ti chiedi quale spirulina scegliere.
La spirulina proveniente da paesi extra-UE è spesso industriale, dove le coltivazioni sono a cielo aperto e dunque le vasche sono esposte a contaminazioni ambientali, insetti, batteri e piogge acide.
Inoltre, nella lavorazione industriale la spirulina viene spesso sottoposta ad asciugatura ad altissime temperature, che raggiungono facilmente i 180°. Un aspetto da non sottovalutare, considerando che molti componenti della spirulina perdono gran parte delle proprietà nutritive se sottoposti ad alte temperature. Ad esempio, la ficocianina è altamente degradata a temperature superiori di 42°C.
Nelle lavorazioni artigianali come quella di Spirulina G, invece, si adotta un approccio completamente diverso, coltivando la spirulina in vasche sotto serra, per evitare l’ingresso di contaminanti esterni e si asciuga l’alga a temperature mai superiori ai 37°
Odore e sapore
Un altro segnale inconfondibile della qualità è l’odore e il gusto della spirulina.
Se ti è già capitato di assaggiarla e hai percepito uno sgradevole retrogusto amaro o che ricorda il sapore del pesce, allora probabilmente hai acquistato una spirulina industriale.
L'asciugatura ad alte temperature e la coltivazione in vasche esposte agli agenti esterni, con acqua spesso stagnante, può infatti dare alla spirulina quel sapore pungente.
Il marchio “Bio” può ingannare: ecco il perché
Un altro aspetto da non sottovalutare quando stai decidendo quale spirulina scegliere è quello relativo alla dicitura “bio” sul prodotto.
Molti consumatori pensano che acquistare un prodotto con certificazione “Bio” sia sempre la scelta più sicura, ma in realtà non è così.
Il marchio “biologico” fa riferimento a specifici standard di coltivazione, è vero, ma non garantisce automaticamente una spirulina di qualità superiore né un prodotto più efficace dal punto di vista nutrizionale.
Perché? Il problema principale è che gli standard per ottenere la certificazione biologica variano molto da paese a paese.
In Europa, ad esempio, la normativa è più severa e impone l’indicazione della provenienza, oltre a criteri rigidi su contaminanti, pesticidi e tracciabilità. In altri paesi, invece, i controlli possono essere meno frequenti o meno accurati, e questo rende più facile ottenere il marchio “bio” anche per prodotti coltivati in condizioni discutibili.
Un prodotto “biologico” coltivato a cielo aperto, magari in zone inquinate o con sistemi poco controllati, potrebbe comunque contenere metalli pesanti, microcistine o altre tossine, anche se riporta il logo “Bio” in etichetta. Ecco perché la certificazione da sola non basta, ma è importante bisogna conoscere il metodo di coltivazione, il luogo di produzione e il processo di lavorazione.
In Italia, ad esempio, chi produce spirulina è tenuto a seguire il protocollo HACCP, che impone standard rigorosi in termini di sicurezza alimentare e impone controlli periodici per garantire la qualità e le proprietà nutrizionali del prodotto finale.
È per questo che in Spirulina G preferiamo parlare di spirulina pura, controllata e nutriente, piuttosto che limitarci al concetto di “bio”. Perché, proprio come imposto dal governo italiano, seguiamo il protocollo HACCP rigorosamente e analizziamo ogni singolo lotto in laboratorio prima di metterlo sul mercato. Questo, secondo noi, è il vero significato di “spirulina di qualità”!
Infatti, la coltivazione della spirulina non richiede l’impiego di alcun pesticida: l’alga è un Cianobatterio, ovvero un microrganismo primordiale che non ha le stesse caratteristiche di organismi superiori più complessi.
Non è quindi soggetta ad attacchi di batteri, funghi, insetti o parassiti come altre piante o esseri viventi. È dunque sufficiente coltivarla in condizioni ottimali che riguardano il Ph, i minerali, la luce e la temperatura per farla prosperare.
Spirulina G: il nostro impegno per offrirti un prodotto di (vera) qualità
Quando io e mia moglie abbiamo deciso di produrre Spirulina, non volevamo semplicemente portare sul mercato un altro “superfood”. Il nostro obiettivo è sempre stato chiaro: offrire una spirulina pura, 100% naturale e italiana, che rispettasse il consumatore e l’ambiente.
Per riuscirci, abbiamo scelto un approccio artigianale, trasparente e rigoroso, in ogni fase del processo produttivo.
Coltiviamo la nostra spirulina a Dolceacqua, in Liguria, in vasche sotto serra, utilizzando acqua pura della Val Nervia e seguendo un sistema a circuito chiuso. Questo metodo protegge la coltura da contaminazioni esterne e garantisce un ambiente controllato, senza pesticidi o metalli pesanti.
Quando la spirulina raggiunge la giusta densità (circa 2/3 grammi per litro), la raccogliamo con filtri a maglia finissima, che separano l’alga dall’acqua senza stressarla. Filtriamo poi l’acqua in eccesso e la reintroduciamo nel sistema, riducendo al minimo gli sprechi e mantenendo la purezza dell’ambiente di coltivazione.
Riguardo l’essiccazione, poi, la effettuiamo a bassa temperatura (mai oltre i 37°C), con un processo lento e delicato che dura fino a 6 ore. Questo passaggio è fondamentale per preservare tutti i nutrienti termolabili della spirulina: ficocianina, proteine, vitamine e antiossidanti restano intatti, e il risultato è un prodotto dal colore vivo e dal gusto delicato, che ricorda quello dei semi di zucca tostati.
Pensa, puoi aggiungere la nostra spirulina alle tue ricette senza alterarne minimamente il sapore!
Inoltre, come anticipato, analizziamo ogni lotto nel nostro laboratorio di riferimento in Francia, per escludere la presenza di metalli pesanti, batteri o microcistine. Solo dopo aver superato tutti i controlli secondo il protocollo HACCP, confezioniamo la nostra spirulina e la spediamo, sempre accompagnata da una brochure informativa che ti spiega quanta spirulina al giorno assumere.
Non sai quale spirulina scegliere? Spirulina G è un un prodotto artigianale, puro, sicuro e 100% italiano.